uno spazio

QUESTO SPAZIO VUOLE CONDIVIDERE LA RICERCA PERSONALE DEL BELLO NELLE PAROLE, IN PARTICOLARE IN QUELLE DELLE POESIE, E NELLE PASSIONI, CHE SONO UN CARATTERE FREQUENTE IN CHI CERCA DI CRESCERE NELLA VITA IN COMUNE. SI TRATTA SEMPRE E COMUNQUE DI COSE CUI POSSIAMO FARE A MENO, È IN FONDO LA RICERCA DI CIÒ CUI NON DOBBIAMO ATTACCARCI. PERTANTO È ANCHE IL TENTATIVO DI CERCARE IL BELLO IN QUALUNQUE COSA DECIDIAMO DI FARE.

20 marzo 2020

quando cambiano... 4

per la poesia di oggi mi sono fatto ispirare da una raccolta curata nel 1970 da Luigi Reho. Della sua traduzione ho tenuto il titolo, veramente riuscito. Poi ho dovuto riscriverla: la punteggiatura di questa poesia è troppo importante per non rispettarla! La prima strofa non ha punti e le inarcature rafforzno ancor più il flusso del pensiero. La punteggiatura (e le inarcature) della seconda strofa seguono il ritmo delle riflessioni.
Meriterà ritornare, a mio parere, su questo testo e affinarlo, ma spero che i lettori che giungono qui lo apprezzino comunque.

buona lettura!


Raccogli tutto (1925)

Raccogli tutto ciò ch’è passato, ciò
che è stato, ciò ch’è dolce, raccogli tutto,
ciò ch’è più che gioco, amore, anche più che
vita, i miei tesori, raccoglili tutti,
le parola già dette, l’oro, superbe
le rime sonore, con le quali in alto
ho volato sopra gli altri, e le frasi ornate,
a uno a uno raccogli in questo fagotto,
là dov’è messo, e lascialo per strada ad altri
così andrò, solo, su una retta eroica via,
uomo semplice sulla semplice terra,
così sarò nudo, come quando nacqui,
e sarò nudo, come quando morirò.

Le mie mattine sono inquiete, e la notte
una voce possente esce ancora da me.
L’anima mia geme via nuda e spoglia,
non le si addice il vanto giovanile.
Per me è ormai breve il mio terreno
vagabondare, dieci o vent’anni, poi
si consumerà il corpo che è fodero
dell’anima, e anima solo sarò. Dammi
ora forza di spogliarmi, di sentire in questo
tempo e me stesso e il mondo, tu grande
verità: affetto, e verità ancora più grande:
dolore. Dai ai miei occhi lacrime,
Perché senza lacrime non vedo e sono cieco.

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