uno spazio

QUESTO SPAZIO VUOLE CONDIVIDERE LA RICERCA PERSONALE DEL BELLO NELLE PAROLE, IN PARTICOLARE IN QUELLE DELLE POESIE, E NELLE PASSIONI, CHE SONO UN CARATTERE FREQUENTE IN CHI CERCA DI CRESCERE NELLA VITA IN COMUNE. SI TRATTA SEMPRE E COMUNQUE DI COSE CUI POSSIAMO FARE A MENO, È IN FONDO LA RICERCA DI CIÒ CUI NON DOBBIAMO ATTACCARCI. PERTANTO È ANCHE IL TENTATIVO DI CERCARE IL BELLO IN QUALUNQUE COSA DECIDIAMO DI FARE.

28 giugno 2012

esagerare!

Oggi potrei avere tante cose da dire... che forse diventeranno più di un messaggio!

finisco in questi giorni un soggiorno di quattro mesi e mezzo a Budapest. Non proprio fisso sul posto, ma decisamente più nella capitale ungherese che a casa mia...
È ora di tornare con tante cose. Spero di averne lasciata qualcuna a chi ho incontrato e di potere condividerne alcune con chi incontrerò!

proprio l'altr'ieri mi è successo di lasciare il passo ad una ragazza sui pattini che stava arrivando e di ricevere in cambio un sorriso di ringraziamento. Un sorriso delicato e totale.
Ho ripensato alle piccole cose che ci capitano ogni giorno, che talvolta non ricordiamo, forse perché ci sembrano scontate, ma sono molto belle, ci ricordano quanto siamo “marinai sulla stessa barca”.
Ma anche quando la collega che sta facendo tre cose contemporaneamente, non tre lavori, ma proprio tre azioni tipo battere sulla tastiera il testo da inserire nel lavoro, parlare al telefono con la figlia e fare da mamma severa, chiedermi di dirle quella cosa per cui sono andato là, appoggia la cornetta e dice: «va bene, allora io ho mezz'ora libera almeno alla settimana posso aiutarti spediscimi quello che vuoi»... e poi si siede con me due ore a riguardare pagine e pagine (che si è già letta). E quando le ho portato una bottiglia di vino per ringraziarla risponde serafica: «ma non dovevi... chiunque l'avrebbe fatto» OoO  (poi veramente ha aggiunto che forse non proprio tutti....).
C'è stato poi un autista di tram che con una serenità ineguagliabile al cambio di direzione al capolinea si è avvicinato al barbone che stava addormentandosi chiedendogli dove voleva andare, che forse era arrivato e spiegandogli che forse avrebbe fatto meglio a scendere, perché addormentandosi rischiava di cadere al primo strattone del tram. (Era un giorno caldo, il barbone non era lì per scaldarsi.)
Non posso tacere quelle piccole attenzioni che non mi sarei mai aspettato: la proposta di riposarmi su una poltrona quando mi mostravo troppo stanco (da parte del mio spacciatore di libri preferito), la capacità di non impuntarsi subito in una risposta negativa, ma aspettare che finissi di spiegare il tema (più di un/una collega...) e magari dirmi alla fine che era d'accordo con me!
Direi che troppo volte mi sono sentito bene e non comprendendo la ragione immediata ho dovuto cercarla in questa capacità degli altri di aspettare, di ascoltare, di adeguarsi ai tempi e ritmi del momento della situazione. Molto più bello così della grande gioia che poi si spegne. Questi ricordi saranno nel cuore per tanto tempo.

Ma per tutto questo ho imparato una grande lezione. Tutto il mondo è paese! Eh, gran cosa, diranno i miei assennati lettori... Sì, rispondo. Perché sono arrivato arrabbiato col mondo e me ne torno a casa forse con un atteggiamento per cui non mi arrabbierò più tanto facilmente. Quando ho condiviso con colleghi e amici il mio bisogno di questa internazionalità che mi ha portato lontano dalla famiglia mi hanno spiegato o mostrato che dappertutto è uguale:le difficoltà, le lotte personali, gli astii, le invidie, tutte simili.
Allora ho capito che cosa siamo e come viviamo dipende un po' dalle circostanze e un po' dalla fortuna, ma se noi non ci mettiamo in gioco né circostanze né fortuna potranno mai bastare...
Certo è bello vedere che qui lavorano in gruppo, ma se non entro nel gruppo questo conta poco :)

Magari ci riesco.... Magari ci riusciamo tutti e non saremo più troppo soli su questa terra...

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